In consiglio comunale

La denuncia del PD ascolano: “Che fine ha fatto la famosa “Cittadella dello sport?”

La cittadella dello sport di Ascoli Piceno

“Le varie dichiarazioni sull’importanza dello sport per la città dei rappresentanti dell’amministrazione comunale di Ascoli Piceno” afferma il PD per tramite del gruppo consiliare “vanno avanti ormai da anni ma alle varie promesse sembrano non corrispondere fatti.”
“Basta guardare la situazione di quella che doveva diventare la “Cittadella dello sport” nei pressi del campo scuola di atletica leggera, dove erano presenti le classi dell’Ipsia. Uno spazio lasciato all’abbandono” accusano Ameli, Frenquellucci e Procaccini “nel quale non si vede l’attenzione che era stata preannunciata verso una zona per la quale era stata preannunciata una vera e propria rivoluzione.  Il 18 luglio 2019, l’assessore allo sport Nico Stallone disse che “la vocazione sportiva della nostra città va incrementata. Mettere a posto il campo di atletica, la palazzina e il resto è un impegno prioritario.”
“Anche più recentemente, a settembre 2020” continuano i dem “in occasione del rinnovo della palestra geodetica Forlini da parte dell’assessore allo sport comunale aveva parlato della “Cittadella dello sport” definendola  “l’obiettivo del mio mandato inglobando Campo scuola, piscina e palestra polivalente. Butteremo giù i due capannoni che sono inagibili e realizzeremo altri campi, compreso quello da beach volley oltre a parcheggi e un punto ristoro”. Di tutto questo nulla.
All’amministrazione comunale suggeriamo” chiosano Ameli, Frenquellucci e Procaccini “di provvedere intanto nell’immediato a piccole opere di manutenzione (ci sono erbacce altissime, la vicina Via De Dominicis è stata scambiata da qualcuno per una discarica visto che vi vengono buttate buste di rifiuti alla rinfusa, i capannoni hanno vetri rotti, la pulizia dell’intera area lascia a desiderare). Più alla lunga chiediamo di mettersi seriamente al lavoro e passare dalle parole ai fatti ” conclude il PD ascolano “piuttosto che preannunciare opere che invece non vengono poi realizzate e i relativi spazi lasciati nell’abbandono.”

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