Francesco Ameli, i writer e l’Unesco
E’ di oggi la notizia sul più famoso giornale francese, “Le Monde” dove il capoluogo Piceno viene elogiato partendo dalle bellezze architettoniche passando per le eccellenze culinarie del territorio. L’autorevole giornale ritiene inoltre che la città di Ascoli Piceno debba dovrebbe essere inserita nella lista dell’Unesco. Purtroppo il giornalista non conosce la storia di una telenovela lunga 10 anni, che non ha trovato epilogo positivo durante il governo della destra di Celani prima e Castelli ora. Sono anni che leggiamo di proclami di domande e di impegni, eppure a distanza di cosi tanto tempo non è stata presentata alcuna domanda. Ma tutti sappiamo che per poter partecipare si devono presentare domande, cosa non fatta dalla nostra città.
E presumo che non sia un enorme problema economico trovare risorse finanziare per fare una proposta seria dato che gli ascolani capirebbero di certo uno sforzo in più per presentare una domanda per l’Unesco piuttosto che pagare di più per gli aumenti imposti dal governo con una manovra dove a pagare saranno ancora i cittadini onesti” così dichiara Francesco Ameli, Segretario provinciale dei Giovani Democratici, che prosegue. “Una città che vuole candidarsi non può farlo se non mantiene un decoro urbano, è grazie alle associazioni che ciò prova a realizzarsi soprattutto nei piccoli gesti. Ma la famosa idropulitrice che avrebbe dovuto far tornare all’antico splendore pressoché tutte le mura cittadine che fine ha fatto? Girando per il centro, a distanza di mesi e mesi non ho trovato alcun muro pulito, e la lista dei luoghi degradati è davvero lunga. Quello del writing è un fenomeno problematico che non può essere semplicemente represso, ma deve essere valorizzato soprattutto quando in ballo c’è una città con una forte vocazione artistica, ma da parte dell’amministrazione c’è silenzio in tutto il campo delle politiche giovanili.
Visto che il comune è impegnato nel disegnare altri angoli e curve di una pista ciclabile malriuscita , lancio una proposta che vuole essere seria e che spero possa trovare sponda negli altri partiti e nei giovani amministratori di maggioranza: visto che quello dell’imbrattamento dei muri è un problema, perché non coinvolgere i writers locali in un progetto di recupero delle grigie rotatorie all’ingresso di Monticelli con un concorso di idee? Perché non dipingere e recuperare i sottopassi di Monticelli? Non è un progetto utopico, d’altronde basterebbe girare l’Italia e l’Europa per vedere come molte città hanno trasformato quelle che erano situazioni di degrado in luoghi e risorse di arte attraverso la quale valorizzare le nuove forme espressive”.
26/08/2011